16 ottobre 2018, 0:04
Il Lions Club Narni ringrazia tutti gli Enti e gli altri soggetti privati che hanno permesso la realizzazione del Convegno “Territori dell’Umbria Meridionale: dalla presenza dei templari ai cammini di Francesco e dei Protomartiri Francescani”, svolto con successo a Narni sabato 13 ottobre, nella stupenda cornice della Biblioteca Diocesana.
Si è trattato di un momento di incontro e riflessione di alto livello, attraverso il quale si è potuto nuovamente porre all’attenzione il valore del patrimonio storico artistico, materiale ed immateriale, dell’Umbria Meridionale, proseguendo così il ciclo di appuntamenti dedicato alla sua conoscenza e valorizzazione, finalizzate a promuovere presso le istituzioni preposte – regionali e nazionali – la proposizione di una candidatura alla tutela Unesco.
Si tratta di uno scopo, ha ribadito il Sindaco De Rebotti nel suo indirizzo di saluto, che il Comune di Narni ha già mostrato fattivamente di condividere ed assumere, facendosi inoltre portavoce presso le altre realtà municipali vicine interessate, vale a dire: Terni ed Amelia. Il Sindaco ha poi informato i presenti circa l’avvenuta recente proposizione dell’argomento, da parte delle tre municipalità, in virtù della volontà di costruire una proposta univoca tra le principali città per l’Umbria Meridionale, nei confronti della Regione Umbria, poiché questa Amministrazione riveste il ruolo di necessario impulso per l’avvito formale del percorso presso il Ministero competente.
Il Primo cittadino ha anche fatto un plauso al Lions Club per la sua funzione di stimolo, proposta e raccordo istituzionale. Ha peraltro ricordato le iniziative dei Lions che sostengono l’attività dei Comuni con una complessa strategia che passa tanto per l’opera di restauro e valorizzazione dei beni storico-artistici, quando attraverso azioni di ricerca e divulgazione, con aspetti di comunicazione e marketing territoriale di notevole pregio.
Il Presidente del Lions Club Narni, Mauro Andretta, ha evidenziato come iniziative culturali di questo rango siano essenziali per dare visibilità al patrimonio dell’Umbria Meridionale, un territorio caratterizzato da un ambiente che, seppur molto antropizzato, ha conservato connotazioni di unicità e bellezza tali da potersi proporre per la candidabilità alla tutela Unesco anche e soprattutto in quanto contenitore di opere millenarie. Andretta ha inoltre ricordato l’importanza del fatto che il convegno sia stato organizzato in collaborazione “interclub” con il Lions Club “Cavalieri” di Carate Brianza.
Il Presidente del Club per l’Unesco Perugia-Gubbio, Gianfranco Cesarini, ha messo in risalto l’intrinseca valenza formativa e identitaria del convegno e soprattutto del percorso pro Unesco, poiché simili iniziative denotano suggestioni culturali e azioni comunicative volte recuperare l’humus di una realtà territoriale. Ciò rappresenta ha detto Cesarini, gli elementi unificanti che connotano la sapienza e la lungimiranza di diffondere conoscenza legandola a quei “luoghi delle memoria”, considerati sempre più quali antidoto al proliferare dei cosiddetti “non luoghi” della post modernità. Questa, in effetti, è la via da seguire per ricostruire l’identità per una comunità, in modo tale che non risulti avulsa dalle sue radici, dando così senso e direzione al progresso e lavorando alla produzione di quei beni relazionali che sono necessari per uno sviluppo equilibrato e sostenibile.
Dalle relazioni svolte, inoltre, sono venute una messe di informazioni e suggestioni che arricchiscono l’orizzonte degli studi storici locali e gettano le basi dei prossimi approfondimenti. In questa direzione, l’intervento di Roberto Stopponi che ha sottolineato il problema delle scarse fonti di cui si dispone, in Umbria e soprattutto a Narni, per comprendere l’origine ed il ruolo svolto dall’Ordine templare.
Pure la trattazione fatta da Alessio Varisco, attorno alle figure del Beato Gherando de Saxo, Costitutor dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi, di Cipro e di Malta e quella del Beato Rainaldo di Concorezzo ha suscitato grandissimo interesse. Si è trattato infatti di un excursus molto vasto che ha intrecciato temi di storia politica, storia sacra e antropologia, tratteggiando scenari di notevole ampiezza che meritano spazi dedicati per ulteriori compiute disamine.
Le relazioni di Maurizio Valentini, in rappresentanza dell’Ordine di Malta in Umbria, e di Simona Tufoni, hanno fornito numerosi altri tratti distintivi, sia in chiave storica che in forma attualizzata, utili a delineare il profilo psicologico dell’uomo medievale – paragonato a noi contemporanei – nei confronti del pellegrinaggio, considerato soprattutto come espressione di condivisione, fraternità e ricerca di aiuto nell’affidarsi all’ignoto. Parimenti, gli ordini monastico militari, sono stati inquadrati nella prospettiva storica, muovendo da una ricognizione dell’iconografia che li riguarda, compiendo l’attenta disamina della loro simbologia, per giungere alla presentazione dell’attività di servizio e soccorso tuttora prestata. a livello internazionale, nella società di oggi.
Altro tema centrale è stato il rapporto tra l’eredità religiosa e morale di San Francesco, intrecciata al tema del pellegrinaggio medievale, con l’attuale affermazione delle Cammini dedicati al Santo Patrono d’Italia e, nella nostra zona, ai Protomartiri Francescani.
Su questo versante Padre Pietro Messa ha detto che la dimensione contemporanea dei Cammini rappresenta certamente la riaffermazione del pellegrinaggio, quale testimonianza di fede ed atto devozionale, ma si connota anche per l’aspetto culturale, di notevolissimo rilievo, in quanto percorso di conversione interiore, che poi si traduce in modi e stili di vita autentici, con più qualità e maggiore equilibrio e serenità.
Padre Messa ha parlato del noto episodio della vita di San Francesco, generalmente ricordato come l’incontro con il sultano, invitando a distinguere tra ciò che è stato e ciò che è diventato, ossia il significato assunto nella storia a seconda di come è stata costruita la memoria degli eventi. Così, ha richiamato l’attenzione sul fatto che narrando l’avvenimento, fin dalle origini, si volle dare un giudizio sulla storia del proprio tempo. Adesso, invece, tale incontro viene letto nella prospettiva del dialogo interreligioso, fenomeno attuale ma diviene un anacronismo se retrodatato. Occorrerebbe, piuttosto, considerare che Frate Francesco attraversò il mare per incontrare i non cristiani mosso dalla misericordia che lo spingeva a predicare il Vangelo a tutti e ciò comportava anche il rischio di essere ucciso, come accadde ai Protomartiri francescani, i cinque primi frati minori martiri in Marocco che erano originari proprio dell’Umbria meridionale.
Alessandro Corsi, Priore Compagnia dei Romei di San Michele Arcangelo, ha affermato parlando della Via di Francesco e dell’Anello dei Protomartiri, che tali itinerari sono percorsi da un numero crescente di persone animate si dal sentimento religioso ma anche mosse dalla ricerca di esperienze coinvolgenti, vissute con lo spirito dei veri viaggiatori, cioè muovendosi a ritmo lento e con la sensibilità giusta per apprezzare ciò che un territorio ricco di storia e tradizione come l’Umbria Meridionale può offrire.
Si tratta, dunque, di quelle sensazioni che vengono suscitate dall’attraversare paesaggi ricchi di grande bellezza ambientale e naturale, costellati da città e borghi di indubbio valore storico-architettonico, generosi di tradizioni culturali, civili e religiose cui si accompagnano peraltro segni di una civiltà materiale godibile e ricercata, come accade quando si entra in contatto con il folklore e l’enogastronomia.