“Il lungo tempo della solidarietà” di Alberto Vinci – Lions Club – Distretto 108 L

“Il lungo tempo della solidarietà” di Alberto Vinci

13 giugno 2018, 18:29

Carissimi Amici Lions, il Lions Club Roma Mare svolge da anni l’attività di distribuzione di generi alimentari, e vdi altri oggetti indispensabili per favorire una esistenza dignitosa (prodotti per igiene personali, vestiti usati, ecc. ecc.) a chi è bistrattato dalla vita.
Il Service alimentare è destinato sia ai bisognosi dal reddito incapiente, che si rivolgono alla nostra sede per un concreto aiuto settimanale, che a tutti coloro che vivono alloggiati in sistemazioni di fortuna, e talvolta all’addiaccio. (cd. distribuzione stradale).
Queste attività sono possibili in primis grazie alle sinergie che nel tempo il Club ha sviluppato con diverse Organizzazioni che lo riforniscono gratuitamente di generi diversificati, tra le quali annoveriamo il Banco Alimentare, l’Istituto per la Famiglia, nonché diversi supermercati e catene GDO. Ma il motore dell’iniziativa, sono i nostri volontari che si prestano ad operare come in una piccola azienda familiare: c’è chi si occupa della fase di carico, chi dello stoccaggio e della registrazione contabile, e chi provvede alla distribuzione finale, effettuata in sede ed on the road.
Da quando abbiamo iniziato il servizio, sono trascorsi più di quindici anni. Per usare un eufemismo, ne è passata di acqua sotto i ponti. A noi si sono uniti successivamente i giovani Leo che hanno compreso l’importanza di questo drammatico problema sul territorio. Operando in prima linea, talvolta correndo qualche rischio, abbiamo trasceso le congiunture disegnate dai Media tese a fotografare la nostra società. In una parola, tocchiamo con mano il disagio.
Abbiamo compreso che non c’è contingenza, o etnia, o bisogno specifico che sia più importante di un altro; paradossalmente, la povertà ed il bisogno agiscono come una pialla che spiana intere fasce sociali della popolazione. Noi aiutiamo l’indigente come il pensionato minimo, e il disabile, ed il capofamiglia rimasto disoccupato o la madre di famiglia che necessita di integrare il carrello della spesa. E la lista potrebbe allungarsi con i precari, i divorziati, gli sfrattati, gli immigrati, e tutti gli alti soggetti deboli. Noi non siamo sociologi, siamo volontari. Non sta a noi analizzare la composizione della povertà. A noi tocca combatterla, assieme alle altre Istituzioni.
Comunque muteranno le contingenze, qualunque sarà la mappa del bisogno, chiunque verrà a bussare alla porta, troverà noi.
Perché? Perché è la nostra missione: We serve.

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