L’abbraccio Lions ai funerali di Amatrice – Lions Club – Distretto 108 L

L’abbraccio Lions ai funerali di Amatrice

1 settembre 2016, 12:54

Il Cristo crocifisso senza la croce, recuperato dai vigili del fuoco in una chiesa distrutta, è il primo a colpire l’attenzione nella tensiostruttura dove la folla si stringe per dare l’ultimo saluto alle vittime del sisma di Amatrice.
Quel Cristo, che campeggia immobile, sofferente sopra tutti e si staglia sul panorama della città sventrata sta a significare la morte, il dolore per il dramma che l’umanità oggi vive. L’abbraccio della gente, stretta intorno alle bare, insieme alle autorità, senza barriere, commuove come la presenza dei labari di tante associazioni tra cui quello dei Lions che hanno voluto partecipare con una delegazione. Oltre al Governatore Eugenio Ficorilli, ai suoi più stretti collaboratori, sono presenti i soci dei club limitrofi e il responsabile di Alert Mauro De Angelis che sta ricostituendo il comitato internazionale con un programma mirato alle esigenze e finalizzato alla prevenzione.
Grande commozione suscitano le parole del sindaco di Amatrice, parole volte a mettere l’accento sull’amore della gente per la quella terra che trema, per quella terra in cui vuole restare. Per questo ha fortemente voluto i funerali ad Amatrice nonostante i disagi per i partecipanti che hanno affrontato, a causa della salaria interrotta, un viaggio di settanta chilometri più lungo in un percorso che si snoda con mille tornanti tra le montagne e attraversa boschi, pianori scarsamente abitati di una bellezza paesaggistica unica. Ad aumentare il disagio il temporale e la grandine in un fiume di acqua che scorre sulle strade ripide e strette.
Nell’omelia le parole del vescovo di Rieti si scagliano dapprima contro l’opera dell’uomo che uccide più del terremoto e solo dopo lasciano intravedere uno spiraglio di luce nella speranza della ricostruzione: “L’ombra della casa tornerà a giocare sulla terra natia: dell’alba ancor ti stupirai.”
Palloncini bianchi sciolti nel cielo sopra le macerie, un coro sacro si solleva nel canto della misericordia, la messa è finita ma non è facile andare in pace …. mentre la pioggia, che prima spaventava per la violenza, si quieta quasi a rassicurare gli animi.
Deanna Mannaioli
Amatrice 30 agosto 2016

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