16 febbraio 2014, 20:59
Newsletter n.2915 del 27 Nov 2013 23:19
Rubrica: Informativa Generica
Dialogo tra il DGT (District Governator Team) ed i Soci
il 1° VDG Giampaolo Coppola invita i Soci ad iniziare, con il Distretto, un dialogo aperto e costruttivo sulle varie tematiche riguardanti la nostra Associazione per trovare insieme le possibili soluzioni.
di Redazione
In un articolo apparso nel primo numero della nostra Rivista “Lionismo”, il 1° VDG Giampaolo Coppola invitava i soci ad iniziare, con il Distretto, un dialogo aperto e costruttivo sulle varie tematiche riguardanti la nostra Associazione per trovare insieme le possibili soluzioni.
La sede di questo dialogo sarebbe dovuta essere la Rivista stessa, ma la mancanza di spazio nel mezzo cartaceo, ci ha costretto a spostare questo dialogo sulla LIS.
Tale forzatura , che a prima vista puo´ sembrare negativa, puo´ essere invece vista positivamente per la tempestivita´ e la immediata diffusione delle idee.
Riceviamo, dal socio Giuseppe Bacco del Lions Club Città della Pieve, alcune note sull´articolo di Giampaolo Coppola –Lionismo set./ott. 2013:
E´ urgente individuare le azioni necessarie per arginare l´uscita di soci dai Club Lions Sono completamente d´accordo su tale necessità! Qualche riflessione, però, è doveroso farla a proposito dell´urgenza.
Nell´articolo è detto:
– “ individuare qualche azione immediata da mettere in atto per frenare la perdita di soci “
– “ creare una Forza di Pronto intervento, …….perchè alla fine si possa decidere …di facilitare l´ingresso in un altro Club, prima di rinunciare definitivamente “
– Possibilità del socio insoddisfatto di rivolgersi al DG-team, “ prima di prendere la decisione traumatica di abbandonare l´Associazione “.
Si tratta di modalità d´azione che con varie sfumature rientrano nella ben nota procedura della “Retention “, cioè procedure poste in essere prima che il socio abbandoni. Purtroppo il fenomeno delle uscite in numero più elevato delle entrate non è certo nuovo e ormai dura da troppi anni. Se ne deve dedurre che la Retention e tutto quello che con urgenza si fa per “frenare con immediatezza” è destinato a non produrre i risultati attesi. E´ bene prendere coscienza di questa realtà e che, quindi, è necessario cambiare metodo. Si potrebbe, ad esempio, sperimentare un´altra modalità di azione, che richiede più tempo, ma offre elementi di conoscenza più significativi per i provvedimenti da prendere in futuro. Alludo alla raccolta di dati, di opinioni, di fatti ed esperienze di soci che hanno già dato le dimissioni, che sono ormai fuori dall´Associazione e che, quindi, con maggiore oggettività, è presumibile, possano contribuire a formare un quadro di motivazioni più realistico. Si tratta di un´azione da svolgere, perciò, dopo le dimissioni, che non si basa sull´opera di convincimento a non andare via, ma sull´acquisizione delle cause che determinano le fuoriuscite ormai avvenute. La raccolta dei dati attiverebbe un metodo sperimentale, a differenza del metodo dogmatico finora utilizzato, secondo il quale la causa di tale situazione risiederebbe sempre nel Club, che non fa adeguata formazione, che non è in grado di motivare e così via. Forse allora si scoprirebbe che le vere cause risiedono nel vertice dell´Associazione, che non segue con rigore il criterio della meritocrazia nell´assegnazione delle cariche, che non privilegia l´esempio, come riferimento per i nuovi soci, che non controlla l´operato dei preposti ai vari incarichi, che impiega una considerevole parte dei fondi per rappresentanza, ecc.. In funzione della disponibilità delle risorse di personale da impiegare per questa indagine, si può estendere il campo non solo ai dimissionari dell´ultimo anno, ma anche a quelli di alcuni anni precedenti per sfruttare il vantaggio del maggior distacco emotivo, che il tempo regala. La composizione del Team, le direttive e i tempi per una simile iniziativa ovviamente dovrebbero essere determinati a livello distrettuale. Tempi che, anche se non rispondessero più al criterio dell´immediatezza e dell´urgenza, per altro verso potrebbero consentire approfondimento e creare le premesse di una vera inversione di tendenza in futuro.
Ovviamente nulla impedisce che nel contempo si continui con la Retention, nonostante si sia coscienti delle limitazioni operative di tale procedura.
Giuseppe Bacco
Risposta del 1° VDG Giampaolo Coppola
Caro Giuseppe, ti ringrazio per le interessanti osservazioni che mi danno la possibilita´ di precisare meglio le azioni di “retention” che avevo indicato.
Sono d´accordo che i soci vanno intervistati quando sono usciti per avere un parere a freddo che ci possa aiutare a comprendere le cause dell´abbandono.
Nel mio articolo quando parlavo degli interventi da effettuare, questi si riferivano proprio ai soci dimessisi da poco, visto che al distretto perviene la notizia delle dimissioni solo tramite i rapporti soci, che, come sai bene, vengono immessi qualche giorno dopo il verificarsi dell´evento.
Quindi le azioni che ho indicato potranno essere messe in atto solo dopo che i soci sono usciti. Poiche´ pero´ il socio puo´ rientrare nella associazione senza perdere l´anzianita´ lionistica nei 12 mesi successivi, e´ questo il periodo giusto per agire e quindi provare a recuperarlo. Sull´analisi delle motivazioni che spingono i soci a dimettersi il nostro Centro Studi “Giuseppe Taranto” ha gia´ da tempo inviato ai presidenti di Club un questionario apposito e contiamo di pubblicare i risultati appena ci perverranno un numero sufficiente di risposte.
Concludo con il commentare la tua osservazione sulle professionalita´ e sulla validita´ dei soci chiamati a servire nel distretto e sull´esempio che si da´ loro. Sono anche io d´accordo su quanto osservi e penso che bisogna cercare, ove possibile, di nominare gli officer per competenza professionale, esperienza lionistica vissuta e disponibilita´.
Speriamo, in futuro, di riuscire a trovare un numero di officer sufficienti a gestire con efficacia e competenza il distretto.