I LIONS e il Diabete Mellito: prospettive politiche e scientifiche – Lions Club – Distretto 108 L

I LIONS e il Diabete Mellito: prospettive politiche e scientifiche

30 gennaio 2018, 10:43

Interessante e prestigioso Convegno venerdi 26 gennaio presso la Sala Mechelli del  Consiglio Regionale del Lazio su “I LIONS e il Diabete Mellito: prospettive politiche e scientifiche”.

Alla presenza del Governatore Rocco Falcone, del PDG Giampaolo Coppola e del Presidente della 3^ Circoscrizione Renato Recchia, con il Patrocinio del Ministero della Salute, del Consiglio Regionale del Lazio  e dell’AILD e grazie all’organizzazione di Alberto Vinci e al Comitato scientifico costituito dai Proff. Marco Songini e Felice Strollo – rispettivamente responsabile e referente del comitato Diabete del nostro Distretto – nove Club hanno partecipato ai lavori congressuali: Il Club Roma Mare capofila dell’evento, Roma Ara Pacis, Roma Nomentanum, Roma Urbe, Roma Host Castel S. Angelo, Roma E.U.R. Colosseum, Roma Amicizia, Roma Palatinum e Montefiascone Falisco-Vulsineo.

Relatori sono stati il Prof. Marco Songini, il Prof. Felice Strollo, il Prof. Alessandro Ciammaichella, il Dott. Claudio Tubili e la Dott. Maria Negro.

L’intervento di Marco Songini  su “Tutto quello che non osavate chiedere su diabete e funzione cerebrale” ha allargato le conoscenze su quella che definiamo la “pandemia del XXI secolo” che, con l’alto rischio di morbilità, mortalità e complicanze invalidanti, fa del Diabete Mellito una malattia sociale. Una nuova classificazione del 2017 inserisce – insieme con il Diabete tipo 1 e il Lada e il Diabete tipo 2 e la Sindrome metabolica –  il Diabete tipo 3  in relazione con la Demenza, il Parkinson e l’Alzheimer e il tipo 4 non collegato alla obesità bensì alla durata della insulino-resistenza.

Si può parlare di “Diabete Cerebrale” in quanto gli scienziati riportano prove che collegano lo squilibrio chimico dell’insulina nel cervello allo scatenarsi della malattia di Alzheimer (MA). Rileviamo l’importanza in  termini di salute pubblica dell’associazione diabete & demenza, con un nesso di dipendenza tra MA e demenze (psichiatria nutrizionale) e la prevenzione delle complicanze con l’adozione di un corretto stile di vita che preveda anche una personalizzata Attività Fisica.

Rilevante, quindi, l’intervento di Felice Strollo su “ANIAD: volontariato di promozione dell’esercizio fisico nel diabete”. Dal 1991 l’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici sostiene la formazione degli atleti, la diffusione della pratica sportiva e la promozione della salute anche attraverso l’attività fisica non competitiva fra le persone con diabete. Nel 2014 fu stipulato il protocollo CONI-ANIAD per favorire iniziative congiunte che sono culminate in campagne mediatiche nazionali e internazionali.

La pratica responsabile dello Sport, oltre a indurre a un ragionato autocontrollo glicemico, sviluppa caratteristiche formative nel processo di accettazione della malattia cronica e del lavoro di squadra come valore aggiunto di condivisione. La sedentarietà è un difetto grave da estirpare grazie anche alla stretta collaborazione fra LIONS e ANIAD che consentirà una sempre maggiore diffusione di campagne informative.

Claudio Tubili ha evidenziato gli “Strumenti assistenziali vecchi e nuovi nella cura del diabete”. Il Diabete è un esempio paradigmatico di malattia cronica per le persone di tutte le età e tutte le aree geografiche; la sua prevalenza e incidenza prevede la individuazione e cura dei soggetti con l’analisi dei fattori di rischio attraverso i dati di sorveglianza delle popolazioni.

Il Piano Terapeutico 2016-2018 della persona con diabete nella Regione Lazio  (PDTA) prevede un piano assistenziale che vede coinvolti tutti gli “attori” – pazienti, medici e intero Team Diabetologico – nel pieno rispetto delle reciproche competenze, allo scopo di attuare gli interventi idonei per riportare le condizioni cliniche dell’assistito alla stabilità.

Maria Negro ha illustrato, tra le complicanze microvascolari, le “ Patologie oculari nell’anziano con diabete” con un excursus su cataratta, glaucoma, retinopatia diabetica, maculopatia degenerativa che sono causa di cecità e ipovisione sia nei Paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo. L’individuazione precoce dei disturbi  visivi e, soprattutto,  il costante compenso glicemico possono fermare la progressione dei danni alla vista. Le persone con il diabete sviluppano infatti più precocemente dei non-diabetici patologie in ogni struttura dell’occhio, con un rischio di cecità di 25 volte maggiore rispetto alla restante popolazione.

Oltre al problema sanitario, si evince quindi quello socio-assistenziale con un incremento della spesa sanitaria che, invece, con un mirato Programma di Prevenzione e una adeguata formazione dei pazienti nella strategia terapeutica consentirebbe il raggiungimento di obiettivi di salute pubblica.

Alessandro Ciammaichella ha parlato di “Diabete e infezioni: è importante vaccinarsi?”, soffermandosi sulle complicanze neuro vascolari  del c.d. Piede Diabetico la cui terapia – spesso chirurgica – è invalidante e condiziona negativamente la qualità di vita del paziente. Anche in questi casi fondamentali sono il controllo glicemico e la diagnosi precoce.

Non meno rilevante è sottolineare il valore delle vaccinazioni  in età infantile e negli over 65  soprattutto se “fragili” come le persone con diabete. Da quando sono stati scoperti e introdotti in campo medico, i vaccini hanno salvato milioni di vite umane e contribuito a far scomparire malattie mortali. Dal dibattito che è seguito all’importante relazione del prof. Ciammaichella è emerso che non vaccinare significa andare incontro ad una serie di rischi importanti per la salute del bambino e dell’adulto.

Le relazioni mediche sono state intervallate dalla proiezione di un filmato realizzato dal Club Roma Mare a cura dei LIONS Alberto Vinci e Patrizia Romano che ha mostrato quanto viene realizzato da “I LIONS per la prevenzione del diabete a scuola”. Una corretta Educazione Alimentare fin dai primi anni di vita è fondamentale per prevenire disturbi alimentari che possono sfociare in patologie metaboliche come il Diabete tipo 2 che in questi anni, oltre che negli adulti, vede aumentata la sua incidenza anche negli adolescenti. Importante è il coinvolgimento dei genitori e dei nonni che devono essere consapevoli che  un adeguato “stile di vita” – che non significa sacrificio bensì consapevolezza – può, da solo, impedire che i bambini di oggi siano i diabetici di domani.

L’Addetto Stampa Maria Negro

Condividi su

 

Tags

Scroll to top
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com