7 giugno 2017, 11:13
Escursione culturale a Mont’e Prama
Splendeva il sole del primo mattino del 4 giugno a Sassari, e il mare del Golfo dell’Asinara, cinto a ponente dalla lunga isola del Parco, per la parte che ne vedevo spuntare tra i fabbricati della città, sembrava un lago.
Il tempo prometteva a un manipolo di Lions dei due Club di Sassari, l’ Host e il Monteoro, un piacevole incontro d’amicizia, a Cabras, coi Lions del Club di Villacidro, auspici i Presidenti e organizzatori Gavino Floris, Antonella Tirotto, Gavino Terrosu.
L’escursione culturale alla riscoperta delle radici dell’antica Civiltà dei Sardi, arricchita dalla presenza dei Lions di Villacidro e dai congiunti dei soci dei tre Club, aveva in programma la visita al laboratorio artistico e di ricerca archeologica di Carmine Piras e, successivamente al sito di Mont’e Prama e ai Giganti del Museo Civico cabrarese.
Di estremo interesse l’incontro con Carmine Piras – un artista, esperto maneggiatore di metalli e forgiatore, con sguardo e cuore volto a indagare anche l’estensione del prospero ingegno dei nostri evoluti progenitori – che nel vasto laboratorio ci ha illustrato le sue opere, tutte ispirate alla lunga stagione della Civiltà prenuragica e nuragica della Sardegna. Una rassegna di arte statuaria che, dalle piccole figure di dea madre spazia sino ai Giganti di Mont’e Prama e agli arcieri e opliti dei bronzetti nuragici, riprodotti arditamente in proporzioni umane, che ha suscitato vivo interesse ed anche dibattito.
L’esplorazione del sito di Mont’e Prama, condotta in risalita sino alla cima della collinetta, ha conquistato i cuori al ricordo dei tesori tratti da poche centinaia di metri quadrati e da quanto il georadar dalla équipe dell’Ing. Ranieri ha scoperto custodito nel sottosuolo. La vista del molto vasto territorio, a ponente degradante verso l’azzurro del mare e a levante oltre la piana e il grande specchio dello stagno, ha infine mosso i sentimenti dell’anima: un’Acropoli vasta e ricca di templi, di ginnasi, di abitazioni d’ogni tipo si stendeva “su un monte basso da ogni lato”, come l’Acropoli e la città di Atlantide descritta da Platone nel “Crizia”.
Dopo una conviviale che ha consolidato simpatie e amicizie, il desiderio d’una conferma dei nostri sogni è giunta alfine dalla visita del Museo di Cabras, dove una chiara testimonianza della grandiosità della Civiltà dei Sardi e dell’evoluta epoca dei Giganti ha rafforzato le nostre ricorrenti speranze. (Giuseppe Tito Sechi)