30 novembre 2016, 9:13
Il Lions Club Civitavecchia Santa Marinella Host, il giorno 25 novembre 2016, ha organizzato, presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia, la presentazione del libro “Lettere a Francesca” di Francesca Scopelliti. Dopo i saluti e l’introduzione del presidente del Lion Club Valentino Carluccio, la presentazione di Fabrizio Barbaranelli e gli interventi del magistrato Alberto Cozzella e dell’Avvocato Pier Salvatore Maruccio, Francesca Scoppelliti, compagna di Enzo Tortora, ha illustrato al folto ed interessato pubblico lo scopo della pubblicazione di questo libro e del suo contenuto. In esso non ci sono solo le 45 lettere che Enzo Tortora le scrisse durante i sette mesi di detenzione, ma un grido di amaro risentimento, non solo contro la sua dolorosa personale vicenda ma, in generale, contro le storture della giustizia. Com’è noto il presentatore era stato accusato ingiustamente di essere un camorrista in un processo indiziario basato essenzialmente sulla delazione di un “pentito”. Così quando nel settembre 1986 i giudici d’appello stabilirono l’innocenza del giornalista, si rivelò quello che effettivamente era stato, cioè uno dei più clamorosi errori della storia giudiziaria italiana. Quando giunse la definitiva sentenza di innocenza della Cassazi
one il celebre presentatore, nonostante fosse costretto a lottare contro il tumore che lo avrebbe da lì a poco ucciso, aveva con grande determinazione iniziato un’altra lotta, quella contro gli aberranti casi di mala giustizia e le degradanti condizioni dei detenuti. Lo scopo della Fondazione Enzo Tortora, di cui ricopre la carica di presidente, ha ribadito Francesca Scopelliti, nel suo accalorato discorso, è proprio quella di non interrompere quanto Tortora aveva iniziato, proprio perché egli era pessimista sulla possibilità di riuscire a dimostrare in tempi brevi le assurdità di questo sistema giudiziario. I proventi della vendita del libro saranno infatti destinati alla Fondazione da lei fortemente voluta per dare un significato alla strada intrapresa dal celebre ma sfortunato compagno di vita. Su fronti un po’ contrapposti gli interventi degli altri ospiti invitatati: da una parte l’intervento del magistrato Alberto Cozzella, che ha lamentatol’enorme quantità di processi pendenti in Italia che costringono gli inquirenti a non poter dedicare adeguato tempo per condurre con la dovuta appropriatezza le indagini, dall’altra quella dell’avvocato Pier Salvatore Maruccio, che ha puntato il dito contro l’aberrante uso che si è fatto in passato della delazione dei pentiti, condotto senza precisi riscontri oggettivi. Numeroso il pubblico in sala che ha ascoltato con grande interesse e partecipazione acquistando, alla conclusione dell’incontro, il libro che è stato loro presentato.