18 aprile 2016, 17:49
“Oggi sei nata per la seconda volta” Queste le prime parole che J. ha sentito subito dopo aver ricevuto l’apparecchio acustico, grazie all’impegno del Lions Club Sacrofano, in particolare di Carla San Giorgio, alla generosità dell’Udisens e del prof. Sperati. E quando J. ha cominciato a sillabare le prime lettere dell’alfabeto con la sua vocina di adolescente, grande è stata l’emozione che ha conquistato i presenti all’evento.
I sordi vivono una doppia esclusione: a causa della loro menomazione e a causa della invisibilità della stessa.
E’ un paradosso, ma di un cieco ci si accorge facilmente, di un sordo no! Quando i soci del Lions Club Sacrofano hanno cominciato a interessarsi di tale problematica non credevano che essa fosse così vasta e complessa. Il numero dei sordi è molto elevato, se paragonato al numero delle persone, bambini e adulti, che vivono menomazioni di vario genere e gravità. Con riferimento alla sola scuola statale1, si rileva che gli alunni con disabilità uditiva nell’anno scolastico 2012-2013 sono circa 6.500 (2,9% del totale) e gli alunni con disabilità visiva si approssimano ai 3.700 (1,7% del totale degli alunni con disabilità).
Cifre che lasciano intendere come due problemi così importanti abbiano, tuttavia, un rilievo così diverso nella percezione diffusa.
E alla numerosità si aggiunge la difficoltà concreta di comunicare con essi. Occorre un linguaggio apposito – la LIS – per stabilire un contatto e sono ben poche le persone in grado di “segnare” , cioè tradurre o dialogare, quanto viene detto dai cd. normodotati. Né la scuola, di qualsivoglia ordine e grado, insegna la LIS, così come sono troppo pochi gli insegnanti di sostegno competenti in materia.
Riconoscere un bambino sordo sin dalla più tenera età è tutt’altro che semplice. Avviene non di rado, anzi, che non rispondendo alle sollecitazioni che vengono dalla famiglia, prima, e dalla scuola, poi, egli venga etichettato come scontroso, svogliato, asociale o, addirittura, stigmatizzato come autistico. Il che ritarda, se addirittura non impedisce, una diagnosi corretta in tempo utile. Comincia così un iter di esclusione via via sempre più drammatico che si avvia a conclusione solo e soltanto quando qualcuno percepisce che, al di là del mutismo, spesso elettivo, si cela un problema di altra natura. Prende allora il via un nuovo percorso, arduo, che può portare ad affrontare in modo consapevole e competente il problema.
Altro è il destino di bambini riconosciuti immediatamente come sordi, o perché nati in una famiglia dove il problema è già presente o perché i genitori o i medici si accorgono precocemente del problema stesso. L’intervento specialistico è allora facilitato da una consapevolezza mirata, cui si aggiunge la sensibilità di chi assiste bambino e famiglia, dato che tutti i soggetti che circondano l’interessato devono in qualche modo essere parte attiva nel processo di adattamento di tutto il sistema-famiglia a un problema inatteso.
La collaborazione con l’Istituto Magarotto ha fatto sì che il Lions Club Sacrofano entrasse in contatto diretto con problematiche molto diverse tra loro e molto significative per chi le vive. La mission dell’Istituto Magarotto, scuola di eccellenza per i sordi e i normodotati, ha un obiettivo di grande rilevanza pedagogica e sociale: a fianco delle materie curriculari, i bambini e i ragazzi che frequentano l’istituto, dalle primarie fino al liceo e all’istituto tecnico, vivono un’esperienza di integrazione del tutto particolare, e imparano, sin dalla più tenera età, a dialogare, a collaborare, a “fare squadra”.
Esperienza che porteranno nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nella società.
Varia Vittoria Magli