Tema di studio nazionale “Diventa donatore di midollo osseo: diventa un eroe sconosciuto” – Lions Club – Distretto 108 L

Tema di studio nazionale “Diventa donatore di midollo osseo: diventa un eroe sconosciuto”

20 marzo 2016, 17:25

Convegno a Civitavecchia

Il giorno 10 marzo 2916 si è tenuto, presso l’aula magna dell’Istituto “Stendhal” di Civitavecchia, il convegno organizzato dal Lions club Civitavecchia Santa Marinella Host e dal Lions club Civitavecchia e Porto Traiano, sul tema di studio nazionale Lions “Diventa donatore di midollo osseo: Diventa un eroe sconosciuto”. Questo convegno, a cui hanno partecipato molte autorità e un nutrito pubblico, compresi molti ragazzi, era stato fortemente voluto, dalla compianta presidente del Lions Club Civitavecchia Santa Marinella Host, Giusy Gurrado, improvvisamente scomparsa, poco prima di questo evento. L’obiettivo che lei desiderava perseguire era quello di sensibilizzare la popolazione verso un gesto di consapevole altruismo. Dopo averla ricordata, il moderatore dell’incontro, dott. Graziano Santantonio socio Lions, ha introdotto i relatori: la prof.ssa Anna Paola Iori, responsabile del Reparto Trapianto Allogenico Div. Ematologia dell’Università “La Sapienza di Roma” e la prof.ssa Maria Letizia Meggiorini docente in ginecologia, ostetricia e senologia presso la stessa Università. Le relatrici hanno illustrato i vari aspetti sanitari, legali e organizzativi che stanno dietro la possibilità di poter esprimere questo atto d’amore. Atto che permette di aprire un grande spiraglio a tante persone in attesa di un donatore compatibile per aver salva la vita. Per la cura di varie patologie dei sistemi ematico e linfatico, ha spiegato la prof.ssa Iori, le cellule staminali emopoietiche contenute nel midollo, nel sangue periferico e nel cordone ombelicale fetale sono oggi un’arma sempre più risolutiva per salvare vite umane. Una persona perfettamente sana, nel range di età tra i 18 e i 35 anni, può’ decidere di sottoporsi ad una serie di test e di prelievi per l’accertamento del sistema di istocompatibilità e per essere così inserita in un data base accessibile ai vari centri ematologici. Il midollo osseo, assieme al sangue venoso del cordone ombelicale fetale sono la prima fonte di cellule staminali emopoietiche. Il trapianto di queste cellule permette la cura di leucemie e altre malattie come mieloma, linfomi, aplasie midollari e altre malattie genetiche. Purtroppo solo il 60-70% dei pazienti che hanno bisogno di un trapianto non trova in famiglia un donatore idoneo. L’Italia è in una posizione intermedia in Europa per trapianti di cellule staminali e al quarto posto nel mondo per numero di donatori anche se non equamente distribuiti dal Nord al Sud. Oggi, grazie a questi donatori, un paziente italiano ha buone possibilità di trovare un donatore idoneo nell’arco di pochi mesi. L’appello a donare è rivolto in particolare ai giovani, dato che la fascia di età per poter diventare donatori è dai 18 ai 35 anni. Una volta iscritti nel registro, si può donare fin anche ai 60-70 anni, con un intervento poco invasivo e tanto meno pericoloso. La raccolta del sangue cordonale, spiega la prof.ssa Maria Letizia Meggiorini, è invece una manovra semplice, che viene effettuata subito dopo la nascita del bambino e del taglio del cordone ombelicale e quindi non comporta alcun rischio, né per la madre né per il neonato. Il sangue cordonale è prelevato solo se in sala parto possono essere assicurati i massimi livelli assistenziali per la mamma e per il neonato. In Italia è consentita solo la donazione a scopo solidaristico o per uso dedicato. Queste due opzioni non comportano alcun onere economico per la famiglia della donatrice. La conservazione del sangue cordonale ad uso autologo invece non è consentita in Italia, pertanto tutte le spese per il prelievo e conferimento in una banca privata (solo estera) del sangue prelevato e congelato sono a carico della famiglia della partoriente. La mamma che desidera donare il sangue cordonale dovrà sottoscrivere un consenso informato, eseguire un’anamnesi, sottoporsi ad esami del sangue al parto e dopo sei mesi per escludere la presenza di malattie infettive che possono essere trasmesse al paziente. È possibile donare presso una struttura ospedaliera che risulti accreditata come punto di raccolta. Il convegno si è chiuso dopo molti interventi tra cui quello del dott. Giorgio Arena, ematologo del centro Avis presso l’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, che ha dato delucidazioni sull’organizzazione e possibilità di raccolta a Civitavecchia in collegamento coi centri romani dedicati.

 

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