29 ottobre 2015, 12:02
Superati tutti i test e gli esami volti a certificare la perfetta salute del cane, Mirto, il cucciolo Labrador nero di quasi un anno, ha oggi raggiunto la sede di Limbiate per iniziare il percorso che dovrebbe condurlo ad essere un cane guida per non vedenti. Il condizionale è d’obbligo visto che, come ha spiegato il tecnico cinofilo Maurizio Familiari, sin dai primi giorni di addestramento verrà sottoposto ad una serie di test attitudinali, soprattutto comportamentali, volti ad accertare la effettiva predisposizione del cane ad essere gli occhi di un non vedente.
Al Carcere di Capanne, con un po’ di commozione e di malinconia, ma riponendo nell’apprendimento del cucciolo una grossa speranza per il futuro, hanno salutato Mirto il Direttore, Bernardina Di Mario, Socio Onorario Lions, Umberto Mancini del Lions Club Trasimeno, per anni Delegato Cani Guida Lions per il Distretto 108L, Marco Terzetti e Sissi Palmieri del Lions Club Perugia Concordia, il Club che ha creato il progetto Prison Puppy Raiser.
Il cucciolo Mirto, proveniente dall’Allevamento Rosacroce Wanals di Massimiliano Perugini, è stato alimentato grazie alla sponsorizzazione gratuita della Husse (società svedese di produzione di mangimi di alta qualità) attraverso il suo responsabile di zona Gianguido Colato, assistito nelle cure e nei controlli dallo Studio Veterinario del Dottor Stefano Arcelli e dal Prof. Rolando Arcelli dell’Università di Perugia. Prezioso il contributo di Gianfranco Ricci, Agente di Polizia Penitenziaria presso il Carcere di Capanne, che ha collaborato con i detenuti, Domenico ed Alfredo, alla socializzazione del cucciolo.