3 luglio 2015, 9:10
Con il recente Congresso di Primavera del nostro Distretto i delegati hanno voluto confermarmi nella carica di Governatore per l’anno lionistico prossimo 2015-2016. Sono loro grato per la fiducia e insieme lavoreremo per le migliori sorti del nostro Distretto e più in generale per il Lions International.
Il mondo sta cambiando rapidamente. Anche a noi viene richiesto di cambiare. Il cambiamento è un processo continuo, un cammino spesso difficile, che richiede chiarezza, determinazione e aiuto reciproco.
Per questo bisogna camminare assieme, non da soli, allargando sempre più il cerchio delle persone coinvolte in un dialogo permanente basato sull’ascolto.
Ecco perché dobbiamo seminare il cambiamento e quindi non avere paura del cambiamento. Quando i tempi cambiano, dobbiamo cambiare pure noi.
Non serve guardare indietro elaborando teoremi di decrescita. Ma riscoprire la gioia del futuro, la speranza. E serve pensare a nuove forme di vivere il territorio, di concepire il lavoro, di produrre, di nutrirsi, di governare la società.
Ma l’efficienza non basta e non fa avanzare la condizione umana. Se non ci sono i valori (famiglia, solidarietà, fraternità, reciprocità, associazionismo, ecc) non si va lontano.
Noi lions abbiamo un’identità culturale che viene da lontano e a quella ci dobbiamo richiamare. Ci servirà ricordare il nostro patrimonio ideale che in quasi 100 anni ha saputo rappresentare lo strumento per essere utili alla società.
In questo impegno prospetto la valorizzazione ulteriore del nostro Centro Studi riconosciuto anche nel multidistretto come un prezioso laboratorio di idee. Il Centro Studi deve aiutarci a ritrovare un respiro culturale ed essere quindi un motore di idee.
E lavoreremo per un grande tema sull’Etica che vorrei nel mio anno approfondire nei diversi aspetti, oltre a trattare naturalmente i quattro temi proposti per il Centenario: Fame, Ambiente (con riferimento anche ad Expò) Giovani e Vista.
Facciamo squadra: il Governatore non è un capo ma una guida che aiuta i soci
Con riferimento ai Club, che sono la cellula fondamentale del nostro essere Lions, penso e vorrei un Club sempre più immerso nel territorio per esaminare i problemi e concorrere alla loro soluzione attraverso risposte valide: abbiamo la professionalità e le competenze per farlo (penso agli sportelli Lions aperti che si rivolgono alla comunità locale nel suo insieme e sono pure disponibili per il singolo cittadino nel bisogno). Ciò corrisponde alla concezione di Club fortemente legati alle comunità locali. La nostra convinzione è che dobbiamo sviluppare sempre con forza questo radicamento nei territori; quindi un Club incubatore di soluzioni, con una presenza sentita perché radicata nel territorio e un Club che sa lavorare in modo condiviso.
Un Club che si preoccupi di rafforzare il legame con il socio potrà più facilmente sviluppare una funzione di evoluzione e sviluppo del territorio stesso e servirà pure ad un coinvolgimento profondo del socio che non si sentirà abbandonato, escluso e quindi che matura l’idea di lasciare.
Per tutti noi essere al servizio vuol dire vivere i problemi, averli fatti propri, sentirli dentro e quindi essere animati dalla passione e dall’urgenza di risolverli al meglio delle nostre possibilità.
Significa interpretare le necessità dei giovani sui temi del lavoro, della serenità di vita, significa affrontare situazioni di crisi delle imprese, significa comprendere i problemi di oggi delle famiglie.
Tutto questo però non è di per sé sufficiente. Perché in questa nostra ricerca del nuovo, lo sforzo più grande sarà non cadere nella tentazione di essere autoreferenziali.
Il messaggio che dobbiamo fare passare è quello di essere conosciuti per quello che abbiamo fatto, che facciamo e che vogliamo continuare a fare senza vantarci ma con la grande soddisfazione personale di essere serviti, di essere stati di aiuto.
La nostra storia lionistica (da Melvin Jones) è ricca di uomini ammirevoli e di azioni concrete che hanno costruito le basi ideali del nostro essere associati. Dobbiamo renderci conto che singolarmente potremo contribuire in maniera proporzionale alla fortuna e alla caparbietà che avremo a disposizione. Ma soltanto insieme come collettività costruita attorno a principi e valori, potremo fare davvero la differenza. Senza distinzione tra Governatori, senza Presidenti, senza Officers distrettuali, ma tutti insieme come soci appartenenti ad un grande movimento mondiale da tutti riconosciuto come realmente internazionale.
Dobbiamo essere consapevoli che in quanto uomini e donne del nostro tempo abbiamo il dovere di edificare giorno per giorno con fatica una società diversa dove si instaurino nuovi sistemi di vita e modelli di comportamento più aderenti alle nostre convinzioni. Nelle mie multiformi attività mi ha guidato sempre la consapevolezza di avere saldi valori di riferimento. Il mio proposito che offro oggi al mio distretto è di essere solamente una guida per traghettare insieme verso il Centenario della nostra meravigliosa Associazione.
Facciamo squadra nella quale il Governatore non è un capo ma una guida che aiuta i soci.
Tommaso Sediari
da pg. 5 del n.5 della rivista Lionismo