21 gennaio 2015, 10:55
Lions Club Assisi nel proseguire l’attività dell’annata Lionistica del Presidente Gianluca Fagotti, ha voluto fornire un luogo di dibattito su una questione di interesse pubblico sul tema “ludopatia, una piaga sociale in continua crescita: come intervenire?”.
Hanno dato il loro contributo di esperienza il Sindaco di Bastia U. Stefano Ansideri, il dott. Luciano Bondi Responsabile del servizio Alcologia Usl 1, la dott.ssa Antonella Lucantoni del servizio Alcologia e centro antifumo e gioco d’azzardo dell’Usl 1, il dott. Antonio Bodo referente per il Lions Club assieme a Gianluca Serena, Alfredo Villa e Antonella Mariucci.
Il Presidente Gianluca Fagotti ha ricordato i grandi numeri economici che lo Stato Italiano introita ogni anno dal gioco, sia dalle tante apparecchiature presenti su tutto il territorio, sia da parte delle tantissime schede gratta e vinci vendute ogni giorno sottolineando, inoltre, la forte incongruenza derivante da una parte dalla ammissibilità normativa della promozione pubblicitaria del gioco e dall’altra dalla presa d’atto politica del parlamento del danno che il gioco determina sulle famiglie.
Il Sindaco di Bastia Stefano Ansideri, lamenta l’impossibilità dei Comuni di poter mettere in atto delle azioni per contrastare tale fenomeno, in quanto le normative esistenti tutelano fortemente le attività legate al gioco, ricordando i numerosi ricorsi avuti quando nel suo Comune ha tentano di mettere un freno a tale fenomeno.
Il dott. Antonio Bondi sottolinea la grande rilevanza del problema sanitario e il grande accesso ai servizi pubblici per il trattamento delle fenomenologie legata al gioco e al fumo. I giocatori patologici iniziano la loro attività di gioco da piccole vincite iniziali e proseguono fino alla dipendenza nella speranza di vittorie maggiori che, ovviamente, non avvengono anzi portano a continue perdite economiche.
Lo stimolo al gioco è legato anche a fenomeni chimici di rilascio di dopamina nel cervello umano che danno una momentanea sensazione di piacere e che portano il giocatore a ripetere il gioco attraverso una attività patologica compulsiva.
La dott.ssa Antonella Lucantoni sottolinea come i meccanismi pubblicitari del gioco puntino alla proposizione di giochi ripetitivi entro un breve termine, determinando nel giocatore un continuo rinnovo del gioco attraverso la costante attesa dei prossimi numeri.
Legato al gioco c’è anche il fenomeno dei prestiti di soldi che i giocatori ricevono, anche illegalmente, a volte dagli stessi esercenti le attività di gioco, il fenomeno dell’incentivo ai giovani, agli anziani.
La frequenza del gioco comporta gravi perdite economiche a cui nella maggior parte dei casi seguono i reati legati ai furti di denaro anche dai luoghi di lavoro. Le ripercussioni del gioco possono determinare anche divorzi, generalmente quando a giocare è il marito.
Il servizio sanitario interviene nel curare le patologie legate al gioco, stress, ansie, paure, isolamento familiare e sociale, sia di persone che hanno preso coscienza della propria dipendenza, sia di familiari che vogliono aiutare i propri cari a superare il fenomeno.
Un aiuto al contrasto al gioco potrebbe venire anche dalla rete sociale, che dovrebbe fungere da elemento di controllo e di motivazione contro tali fenomeni.