20 ottobre 2014, 21:33
Oggi il Tivoli d’Este ha svolto la sua annuale gita sociale, perchè curare l’amicizia tra i soci è uno dei “service” che il club ha più a cuore.
Si è svolta una vera e propria gita fuori porta, con la visita alla Certosa di Trisulti ed alla cittadina di Alatri.
Avremmo potuto percorrere i 180 Km di sentiero, la via Benedictis, che il CAI del Lazio ha recuperato sui passi di San Benedetto e che porta dal Sacro Speco di Subiaco (alle spalle di Tivoli) all’Abbazia di Montecassino, passando anche per la Certosa di Trisulti, ma il tempo e le forze non hanno consentito di azzardare un cammino profondo nella natura e nello spirito.
Più modestamente, a bordo di un autobus, ci siamo inerpicati, nel comune di Collepardo, fino alla Certosa di Trisulti.
Il fascino del luogo è indubbio. Immersa nel verde dei boschi di quercia, la Certosa è stata fondata all’inizio del 1200, affidata prima ai monaci Certosini e successivamente ai monaci Cistercensi. La chiesa di San Bartolomeo con il suo impianto decorativo barocco ed i quadri di Filippo Baldi, la farmacia decorata con meravigliosi Trompe-d’oeil, il suo stupendo giardino (un tempo orto dove i monaci coltivavano le piante da cui estrarre le preziose essenze medicinali), unitamente al monastero che i monaci consentono di visitare per meglio comprendere la vita di preghiera e di lavoro che vi si svolgeva, sono dalla fine del 1800 patrimonio nazionale e rappresentano un luogo in cui anche oggi, che il tempo scorre fin troppo velocemente, è possibile vivere la profonda spiritualità dell’anima.
Tuttavia la Certosa di Trisulti è in uno stato di quasi abbandono: tetti pericolanti, infiltrazioni d’acqua, affreschi a rischio, sono il triste spettacolo di un patrimonio nazionale la cui manutenzione è affidata alla buona volontà di cinque monaci cistercensi ormai ultrasettantenni. Mancano i Fondi! E’ così che anche la Certosa di Trisulti è entrata nel progetto FAI “i luoghi del cuore”, che ha l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nell’individuazione di quei luoghi meritevoli di essere salvati con concreti interventi di recupero.
Saranno sufficienti cinquemila firme affinché il FAI intervenga con una parte dei propri fondi a tutela della Certosa.
Il Tivoli d’Este oggi, nel suo piccolo, ha partecipato al progetto!
Finora le firme raccolte sono poco più di mille, ma noi Lions potremmo fare qualche cosa di più: siamo infatti una associazione impegnata prevalentemente nel sociale, ma non siamo né possiamo essere indifferenti ai problemi legati al nostro territorio, alla nostra storia, alla nostra cultura.
Il Distretto 108L conta circa quattromila soci ed una gita alla Certosa di Trisulti, oltre a far bene all’animo, potrebbe consentire – se vorrete lasciare una semplice firma – il raggiungimento di un nobile obiettivo a costo zero! Ma per chi non avesse la possibilità ed il tempo per recarsi a Trisulti, è possibile anche sostenere il progetto di recupero della Certosa votando on line sul sito del Fai.
Pertanto chiediamo di unirVi a noi, chiamandoVi a raccolta …….. di firme!
Con amicizia Alessandra Rossi