7 ottobre 2014, 17:12
Il Lions Club “Falerii Veteres” di Civita Castellana, con il contributo fondamentale delle aziende civitoniche e dei cittadini, raccolse una ingente somma di denaro con la quale venne realizzato e inaugurato nel 2001 il reparto di Terapia Intensiva nell’ospedale di Civita Castellana, presidio strategico e unico tra Roma e Viterbo, presente nel distretto del comprensorio industriale della Tuscia.
L’allora Direttore Generale della ASL, dottor Francesco Ripa di Meana, fu d’accordo con l’iniziativa (richiesta dal Direttore Sanitario di presidio dell’epoca) e incoraggiò la realizzazione del progetto.
Tale reparto era necessario per lo sviluppo dell’ospedale e per i fabbisogni di salute della cittadinanza del territorio che sono sempre attuali.
Oggi noi Lions che abbiamo realizzato il progetto, dopo 13 anni di ottimo funzionamento della struttura che e’ fondamentale per l’attività medica e chirurgica svolta nel nosocomio, apprendiamo con rammarico che la Direzione Generale intende chiudere il reparto senza dare chiarimenti in merito ai cittadini.
Noi del Club Lions di Civita Castellana ricordiamo che per la realizzazione dell’opera raccogliemmo e gestimmo una ragguardevole somma di denaro che fu sufficiente a portare a termine il progetto, che secondo stime fatte a quel tempo sarebbe potuto costare anche 4 volte tanto!
Aspettiamo di conoscere la posizione delle Istituzioni e delle altre Associazioni al fine di promuovere iniziative comuni per la salvaguardia della salute della popolazione del nostro territorio.
Chiediamo infine all’attuale Direttore Generale di rivedere la sua posizione in merito alla chiusura annunciata e poi, anche di conoscere se e’ stata presa una decisione su quale destinazione avranno i beni acquistati a suo tempo con i sacrifici dei cittadini benefattori.
I Lions del Club Civita Castellana Falerii Veteres, sempre impegnati in iniziative sociali di questo tipo, per il bene ed il progresso della comunità, si chiedono se sia il caso di impegnarsi ancora in altre iniziative del genere se poi il risultato finale – come in questo caso – ne vanifica gli sforzi e gli intenti.