2 ottobre 2014, 10:00
Riceviamo e volentieri pubblichiamo le seguenti linee guida del Comitato Solidarietà e Sollievo.
Il comitato e’ chiamato ad offrire un supporto indiretto ad enti e diretto a persone le cui condizioni di salute siano causa di solitudine, isolamento, dolore fisico e psichico.
Introduzione:
“Quello che importa sia durante la vita, sia di fronte alla morte e’ non sentirsi abbandonati e soli” scriveva il giornalista Gigi Ghirotti in un articolo sulla “Stampa” nel 1974. In questi ultimi anni, l’allungamento della durata media della vita impone una riflessione sugli interventi piu’ necessari ed urgenti per affrontare il tema della qualita’ dell’invecchiamento. In questo ambito,si collocano le strategie possibili per rispondere alle condizioni di cronicita’ che spesso, inevitabilmente, caratterizzano questa parte della vita. A queste persone va garantita una vita degna, fino a far diventare nei limiti del possibile, la condizione di cronicita’ compatibile con l’agire di una quotidianita’ normale.
Poi ci sono le malattie evolutive ed in fase avanzata come le neoplasie, le SLA e purtroppo osserviamo che in questa societa’ c’e’ il rifiuto dell’impegno umano a fianco del malato, si abbandonano le persone fragili e si incoraggiano le scelte rinunciatarie; si finisce con il far sentire il paziente di troppo, di peso. Per questo il malato non dovra’ essere abbandonato e solo, lo sforzo terapeutico va spostato dal guarire al prendersi cura, non sara’un accanimento terapeutico ma un dare “Sollievo” sul piano fisico, psichico, spirituale e sociale.
Obiettivi del comitato:
1) Supporto indiretto
a)informazione, formazione, sensibilizzazione e partecipazione a progetti in collaborazione con primarie istituzioni impegnate in programmi di Sollievo e Solidarietà sia pubbliche (Regioni, ASL) che private (es. Fondazione “Gigi Ghirotti”, Fondazione “Attilio Romanini”, ecc);
b) monitoraggio dell’attuazione da parte del Ministero della Salute dei programmi riguardanti le politiche ed i servizi di sostegno per le persone con disabilita’ ed anziani non autosufficienti e sulla applicazione della legge 38/2010 sull’accesso alle terapie per il dolore da parte di malati terminali;
c) iniziative di comunicazione e sensibilizzazione sulle problematiche del dolore di ampia risonanza, quali la Giornata nazionale del Sollievo, che si svolge nel mese di maggio e che vede da anni la partecipazione di numerosi Club Lions.
2) Supporto diretto
a) promozione di un volontariato Lions che, anche a seguito di idonei programmi di preparazione e formazione, consenta di collaborare con istituzioni pubbliche ed enti no profit. Negli ospedali e negli hospice i degenti sono spesso persone sole, senza famiglia o amici. L’accompagnamento spesso silenzioso dei volontari consente di stabilire un legame di sostegno ed amicizia con la persona malata che risulta altrettanto importante dell’assistenza e delle terapie mediche.
b) attuazione di una rete del sollievo in Sardegna da parte del socio e componente del comitato Andrea Scapati, medico radioterapista a Sassari.
c) sensibilizzazione di alunni, docenti e famiglie sul tema del sollievo, inteso non come la negazione definitiva del dolore fisico, ma piuttosto come sostegno sollecito ed amorevole dal dolore fisico, psicologico e spirituale al malato cronico ed in evoluzione di malattia. Il concetto di sollievo deve far parte del bagaglio culturale giovanile e quindi e’ necessario un concreto impegno delle istituzioni affinche’ possa radicarsi nel percorso di crescita di coloro che saranno i cittadini del futuro. La presenza nel comitato del socio Giuseppe Lio assicurera’ questo obiettivo, inserendo nelle conferenze che saranno tenute nelle scuole per promuovere il “Progetto Martina” l’educazione ai giovani riguardo al concetto di Sollievo.
d) Attuazione del progetto “via Francigena” facendo si’ che non sia solo una promozione culturale e turistica, ma una scoperta degli antichi ospedali e luoghi del sollievo, grandi e piccoli,sorti in epoca medievale e rinascimentale nei paesi attraversati da Sigerico. Tranne alcune eccezioni, gli ospedali antichi erano non solo luoghi di cura di malattie come li concepiamo oggi, ma anche centri del sollievo del corpo e dello spirito, in cui concretizzare “opere di misericordia” cristiana quali: accudire, offrire ristoro ai bisognosi, curare gli infermi, alloggiare i pellegrini, occuparsi del seppellimento dei morti. Si partira’ con la scoperta di questi centri e si finira’ con il diffondervi la cultura del sollievo, costituendo varie “citta’ del sollievo”.