14 gennaio 2014, 10:06
Il Lions Club Guidonia, in collaborazione con altre associazioni del territorio rimuove ed organizza la giornata di studio sull’abate Rusconi.
È stata recentemente rinvenuta nella storica casa degli eredi Rusconi a Montecelio, la collezione paleontologica e mineralogica, ritenuta perduta, che l’insigne studioso Don Carlo Rusconi (1814-1868), formò con il frutto delle sue ricerche compiute nel territorio cornicolano e tiburtino. La collezione si compone di alcune migliaia di fossili animali (ammoniti, brachiopodi, belemniti, bivalvi, pachidermi etc.) e vegetali del Lias e dell’era terziaria, cui si uniscono anche minerali e utensili preistorici in selce del Paleolitico medio, che lo stesso studioso classificò con cura. Il Rusconi fu un autodidatta, ma raggiunse, nonostante la morte prematura, grande fama soprattutto come geologo in seguito a una pubblicazione del 1864 in cui dimostrò per la prima volta l’origine atmosferica dei tufi vulcanici della Campagna Romana.
Il “Gabinetto geologico” approntato nella sua casa fu visitato da eminenti accademici italiani e stranieri, tra cui va ricordato l’illustre geologo e senatore Giuseppe Ponzi che nel 1862 presentò entusiasticamente le scoperte e la collezione all’Accademia dei Lincei. I fossili furono raccolti dal Rusconi, spesso in compagnia di amici e discepoli come il futuro archeologo Rodolfo Lanciani, in particolare nei dintorni di Montecelio, alle Caprine e al fosso del Cupo presso Guidonia, nelle cave di travertino di Tivoli e lungo l’Aniene.
La collezione, seppur privata nel corso dei decenni di alcune parti, rimane estremamente esemplificativa della fauna e della flora terziaria della Campagna Romana e dell’area preappenninica laziale.